top of page

YOUR BODY IS A BATTLEGROUND

Your body is a battleground, che rimanda all’immagine in positivo/negativo di Barbara Kruger, creata e diffusa per la marcia delle donne di Washington nel 1989, grande manifestazione in favore della libertà femminile di autodeterminazione sul proprio corpo e sull’aborto negli USA, vuole indagare nella coscienza di ciascuno e nella consapevolezza sociale dei ruoli oggi. 

Chi decide cosa deve fare o non fare una donna? 

Chi decide cosa deve essere o non essere? 

Qual è l’ideale femminile adesso? Quali i modelli?

Cornelia/Biennale Danza 2020

Coreografia e concetto Adriano Bolognino

Danza Rosaria Di Maro

Scenografia Andrea Bolognino

Musiche Moderat, Jon Hopkins 

"E' invece italiano il giovane Adriano Bolognino protagonista di un fulminante racconto coreografico,

"Your Body is a Battleground", titolo che riporta alla memoria il celebre manifesto serigrafato nel 1989 dall'artista concettuale femminista Barbara Kruger sempre in prima fila nelle battaglie per i diritti. Bolognino per la sua

opera allarga il messaggio a tutti i corpi per poter indagare sulla coscienza del singolo in rapporto ai modelli sociali. Quelli cioè imposti dal potere. Naturalmente è la condizione femminile che resta oggetto.

La donna secondo Bolognino "da sempre simbolo di fertilità e seduzione, è sicuramente la più soggetta alla

strumentalizzazione". Nella creazione coreografica Bolognino rappresenta bene il gioco degli opposti e lo scontro tra

sentimenti differenti. Scontro percepito anche e soprattutto fisicamente come un corpo a corpo, rispettando le intenzioni del titolo. Quasi un urlo di rivolta contro chi vuole imporre comportamenti, assegnare ruoli e decidere quello che si debba essere. Un messaggio di libertà e un giovane coreografo da tenere d'occhio."

credits

selected by

reviews

L'Italia dei Visionari 2021,  Kilowatt Festival

Campania Teatro Festival

Danzattack Tenerife

"Rosaria Di Maro entra in scena avvolta da un rivestimento di corpi cuciti insieme, ideato da Andrea Bolognino, e una volta liberatasi si mostra come una strabiliante amazzone con i seni coperti da un adesivo che è un memento per ogni donna: Il tuo corpo è un campo di battaglia.

Fiera, e a ritmo di pugni, colpisce e incassa; flette, cede, crolla, reagisce."

Valentina V. Mancini

Sulla scena, l'entusiasmante interprete indossa la deformazione imposta dalla società: sul proprio

corpo i volti degli altri, la pelle degli altri, le opinioni degli altri, le loro viscere, i loro umori e, poco a poco, anche le cicatrici di battaglie vinte e perse per l'autodeterminazione del sé. Dare alla luce sé stessi è un atto estremamente doloroso ma necessario sulla strada per 'emancipazione non solo di genere, ma anche culturale, e Bolognino, con la sua ricerca coreografica, fa del gesto un linguaggio dirompente, che taglia,

perfora e spezza le strette maglie dell'imposizione, liberando un'energia sbrigliata, esondante una volta liberata dagli asfissianti limiti del conformismo.

_DSC6426.JPG.JPG
_DSC6577.JPG.JPG
_DSC6503.JPG.JPG
D638A121-28C7-4559-BA12-C3E0012D9D0B.JPG
7D30AD42-78F2-405A-839B-031F6B930E04 2.JPG
IMG_0243.JPG
BFE01EA7-3B35-4EFB-B9FB-2226B0D9C713.JPG
_DSC6696.JPG.JPG
bottom of page